20 dicembre 2013

Copella arnoldi


By Zikamoi CC-BY-3.0 via Wikimedia Commons
Copella arnoldi (Regan, 1912)

A volte capita ancora di fare cose divertenti. Capita anche di avere una vasca a disposizione che per come e` stata concepita proprio non funziona. E allora si abbassa il livello dell acqua si mette una bella radice semiemersa e ci si incastrano tre specie vegetali idonee a fare tutto da sole¹. Poi, se in mezzo agli ordini settimanali di routine, si riesce a mettere una specie a cui si e guardato con interesse per anni ma che non si è mai avuta occasione di prendere, allora la cosa si fa interessante. Si fa interessante perche' quell' Anubias barteri dalle foglie cosi grandi pare proprio fatta apposta per dei pesci che depongono fuori dall'acqua. Copella arnoldi non e' l'unica specie che lo fa ma e l'unica che lo fa in maniera cosi interessante. I maschi sono il doppio delle femmine e sono dei bulli. Girano veloci, minacciano gl altri maschi, corteggiano le femmine, controllano il territorio e spesso fanno tutte queste cose contemporaneamente. Il bello e' il momento dell' accoppiamento e quindi metto un video che spiega bene la cosa.




Deporre fuori dall' acqua e un vantaggio evolutivo cosi grande? Forse vista la diffusione in natura di questa soluzione non sembrerebbe. Eppure la complessita' delle cure parentali fa supporre quella lunga pazienza cieca necessaria ad affrontare cure cosi elaborate e particolari; senza contare che a farle non e' un ciclide o un altra specie appartenente ad un gruppo con strategie riproduttive moderne. Coordinare il salto, deporre e fecondare in apnea, tornare giu'. Sembra facile ma non lo e' come non e' facile per i maschi sostare sotto le uova adese lassu', in quel mondo cosi' diverso, e ogni tanto dare un colpetto di coda per tenere umida la covata. Il tutto con la necessita' sempre cosi forte di fare il bullo, di dare qualche colpo ai maschi rivali o accoppiarsi di nuovo con qualche altra femmina (un maschio teneva d'occhio due covate prodotte da due femmine diverse su foglie vicine).



Uno dei due maschi presente nelle vasca e una delle femmine

particolari di un paio di covate

La natura non e' perfezione e quindi e' facile vedere tentativi andati a vuoto, allineamenti sbagliati nel salto, foglie troppo fragili per ospitare la coppia². Capita anche di vedere il maschio che salta con due femmine con il solo risultato di produrre un'orgia verticale fallimentare. Gli "splash tetra" sono generosi da un punto di vista comportamentale, mai timidi, robusti e permissivi in fatto di acqua e cibo. L' unica cosa di cui non possono fare a meno e un superficie a un decina di centimentri dall' acqua perche' per mettere in scena lo spettacolo serve un palcoscenico. Purtroppo il gruppo che ho vive in una vasca espositiva a lavoro quindi non ho mai avuto il tempo e la possiblita' di tirare su gli avannotti, ma credo che del muschio posto in modo strategico possa risolvere alcuni dei problemi legaati alle ridottissime dimensioni delle larve e degli avannotti. I lebiasinidi non sono molto diffusi in italia ed è un peccato perché costano poco, sono robusti e con comportamenti unici. 


¹Le piante sono Anubias barteri var. barteriMicrosorum pteropus e Hydrocotyle leucocephala. Le ho incastrate semplicementre tra i rami di una radice abbastanza intricata lasciandole libere di crescere. La cosa importante e' assicurare una umidita' elevata nella zona emersa garantendo allo stesso tempo una corretta ventilazione. Purtroppo queste due ultime condizioni sono difficili da ottenere perche' nessuno degli acquari e dei terrari in commercio e' adatto ricreare queste condizioni. L'unica e' fare delle prove e delle modifiche alle vasche a disposizione.



²Qui ci sarebbe una cosa interessante da dire in merito alla diffrazione della luce attraverso l'acqua e la capacità che hanno i pesci di vedere fuori dalla stessa compensando la distorsione. 




13 dicembre 2013

Ontogenesi e Filogenesi



Proteus anguinus Laurenti, 1768
Wikipedia
I dati classici sull' eterocronia sono stati ampiamente ignorati e considerati superati. Ma credo che questi abbiano un ruolo centrale da giocare nella discussione, sempre più attuale, sul significato evolutivo dei cambiamenti nella regolazione genica. La mia previsione è che questo dibattito costituirà il tema principale della biologia evolutiva per il decennio a venire. Credo anche che la comprensione della regolazione costituisca il perno per riavvicinare la biologia molecolare alla biologia evolutiva; poiché una sintesi delle due biologie avverrà senz' altro, se mai avverrà, sul terreno comune dello sviluppo.
 Ontogenesi e Filogenesi 
Stephen J. Gould
1977



Testo specifico che parte da lontano (spoiler: l'ontogenesi non ricapitola la filogenesi) e arriva, per quelle che erano le conoscenze dell'epoca, al ruolo dell'eterocronia nei processi macroevolutivi, anticipando parecchio la biologia evolutiva dello sviluppo per come la conosciamo oggi. Si staglia sullo sfondo il solito paesaggio storico ricco delle dispute ottocentesche che tanto gli piacevano. Gould come al solito porge al lettore l'oggetto del suo interesse descrivendone minuziosamente i dettagli. Non risparmia l'analisi statistica dei dati (non deve, è un testo rivolto a biologi e naturalisti) ma allo stesso tempo la prosa è già quella che lo avrebbe reso famoso con i suoi saggi divulgativi. Non è un dovere leggerlo se volete farvi un'idea sulla questione (nel campo dello sviluppo il libro è davvero troppo vecchio)  ma allo stesso tempo è un pietra miliare per quanto riguarda uno dei metodi migliori per affrontare e raccontare le cose dell'evoluzione. Il metodo di Gould. 


19 agosto 2013

Un riccio nella tempesta



Leggere Gould. Cosi, come cosa buona a prescindere. Come atto dovuto. Come Manzoni e Pascoli a scuola. Era introvabile e lo hanno rimesso in giro. C'e' sempre quella cosa del prezzo fuori dal mondo che non capiro' mai. Questa recensione mi è piaciuta molto.

06 luglio 2013

Adelante, Pedro, con juicio




By Mydigitalife via Wikimedia Commons
Betta splendens infestato da Oodinium sp.

There has been growing concern about the overuse of antibiotics in the ornamental fish industry and its possible effect on the increasing drug resistance in both commensal and pathogenic organisms in these fish. The aim of this study was to carry out an assessment of the diversity of bacteria, including pathogens, in ornamental fish species imported into North America and to assess their antibiotic resistance. Kidney samples were collected from 32 freshwater ornamental fish of various species, which arrived to an importing facility in Portland, Oregon from Colombia, Singapore and Florida. Sixty-four unique bacterial colonies were isolated and identified by PCR using bacterial 16S primers and DNA sequencing. Multiple isolates were identified as bacteria with potential to cause disease in both fish and humans. The antibiotic resistance profile of each isolate was performed for nine different antibiotics. Among them, cefotaxime (16% resistance among isolates) was the antibiotic associated with more activity, while the least active was tetracycline (77% resistant). Knowing information about the diversity of bacteria in imported ornamental fish, as well as the resistance profiles for the bacteria will be useful in more effectively treating clinical infected fish, and also potential zoonoses in the future.








Botia striata Narayan Rao, 1920


While the collection of fish for the aquarium pet trade has been flagged as a major threat to wild populations, this link is tenuous for the unregulated wild collection of endemic species because of the lack of quantitative data. In this paper, we examine the extent and magnitude of collection and trade of endemic and threatened freshwater fishes from India for the pet markets, and discuss their conservation implications. Using data on aquarium fishes exported from India, we try to understand nature of the trade in terms of species composition, volume, exit points, and importing countries. Most trade in India is carried out under a generic label of “live aquarium fish”; yet despite this fact, we extracted export data for at least thirty endemic species that are listed as threatened in the IUCN Red List. Of the 1.5 million individual threatened freshwater fish exported, the major share was contributed by three species; Botia striata (Endangered), Carinotetraodon travancoricus(Vulnerable) and the Red Lined Torpedo Barbs (a species complex primarily consisting of Puntius denisonii and Puntius chalakkudiensis, both ‘Endangered’). Using the endangered Red Lined Torpedo Barbs as a case study, we demonstrate how existing local regulations on aquarium fish collections and trade are poorly enforced, and are of little conservation value. In spite of the fact that several threatened and conservation concern species are routinely exported, India has yet to frame national legislation on freshwater aquarium trade. Our analysis of the trade in wild caught freshwater fishes from two global biodiversity hotspots provides a first assessment of the trade in endangered and threatened species. We suggest that the unmanaged collections of these endemic species could be a much more severe threat to freshwater biodiversity than hitherto recognized, and present realistic options for management.


LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...