12 giugno 2011

Forme del divenire

Ecco, a me, un libro che apre cosi, fa proprio impazzire:

I problemi nascono quando ai geni si vuole attribuire un'importanza maggiore di quella che probabilmente hanno in realtà.
[...] conviene prendere le distanze da una visione del vivente troppo strettamente (stavo per scrivere: ottusamente) centrata sul gene. 
[...] troppo spesso i manuali ci propongono una visione miope che riduce l'evoluzione alla variazione nel tempo , all'interno di una popolazione, delle frequenze di singole varianti geniche (alleli), o delle loro specifiche combinazioni [...] 


La biologia dello sviluppo propone e la biologia evolutiva dispone. Perché non si parte mai da zero e perché le necessità esplorabili non sono infinite. Un libro sull'evoluzione e non sulla teoria dell'evoluzione. Minelli è il divulgatore italiano che più si avvicina alla tradizione anglofona (Gould) per meriti scientifici e cultura umanistica. Si legge bene e, anche se sembra mancare quella linearità necessaria a portare avanti un discorso cosi complesso come l'evo-devo, credo proprio che sia il massimo che si potesse fare con un libro divulgativo di poco più di 200 pagine.

"Forme del divenire" fa il paio con "Evo-Devo: sei storie di numeri animali" che è stato pubblicato prima ma che completa alcuni aspetti accennati in Forme del divenire.



Se poi volete approfondire la cosa e capire l'importanza dellea biologia evolutiva dello sviluppo questo è molto più esaustivo, concreto e tecnico:



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