30 novembre 2009

Questa è bella



 Si potrebbe dire che esiste una forza come centomila cunei che cerca di spingere
ogni genere di struttura adattata nelle lacune dell’economia della Natura, o piuttosto
di formare lacune spingendo fuori i più deboli, al fine di vagliare la struttura
appropriata e adattarla al cambiamento

Charles Darwin


Ho sempre trovato molto carina, e fortemente intuitiva, la storia dei cunei di darwiniana memoria. Non tanto in prospettiva evolutiva, sia chiaro, ma come figurazione dell'immediata realtà ecologica.
Le nicchie ecologiche godono di una sorta di principio di esclusione di Pauli. Due nicchie identiche , nel tempo e nello spazio, non possono esistere. Ma al contrario delle particelle elementari il vivente ha preponderante l'aspetto delle interazioni. Tutti gli organismi di un ecosistema sono in relazione sui più disparati livelli ecologici. Un nuovo cuneo può occupare uno spazio vuoto oppure soppiantare un cuneo nativo, dipende; quel che è certo è che l'interazione interessa molti altri cunei e spesso anche il substrato non organico su cui questi cunei sono infissi viene interessato. Introdurre una specie aliena in un ecosistema darà problemi sul breve-medio-lungo periodo? Apporterà diversità "positiva"? Perirà per mano delle specie native? Il fatto è che nessuno può dirlo a priori. Nel dubbio si evita.

Nel frattempo non possiamo far altro che assistere ad increbili report che vedono specie aliene insediarsi nei posti più improbabili. L'ultimo della lista ha come protagonista la razza d'acqua dolce Potamotrygon motoro.


disegno di Johann Naterrer
wiki commons



Un paio di anni fa alcuni addetti del National Park  Board di Singapore riportarono la cattura di due curiosi esemplari di un pesce mai visto nelle acqua dolci di quella parte di mondo.
Interpellati, anche i ricercatori rimasero basiti. I due erano giovanili di Pomatrygon motoro (la quale specie è distribuita solamente in sudamerica e non esistono popolazioni alloctone stabili in altre parti del mondo; se volete qui trovate informazioni attendibili) Dopo l'iniziale stupore si ricordarono di essere a Singapore, che risulta essere, ma guarda un pò, uno dei più importanti crocevia internazionali del commercio di pesci ornamentali.
Qualcuno deve aver detto "Ok, qualche idiota li ha buttati a fiume perché stavano crescendo troppo; a Dio piacendo morti questi il problema si risolve da solo".
Dopo un paio d'anni un gruppo di ricercatori scrupolosi ha voluto verificare lo stato delle cose. Risultato: in poco tempo hanno trovato una popolazione stabile e  riproduttivamente attiva (maschi adulti e femmine gravide), in una  delle riserve naturali più grandi di Singapore (Upper Seletar Reservoir).
La cosa non è la fine del mondo. L' Upper Seletar Reservoir è forse l'unico posto con un biotopo favorevole (fondo piatto e substrato sabbioso/fangoso) ed è un posto che conta già moltissime specie alloctone e pocchissimi endemismi (il bacino nasce come semiartificiale). Danni eventuali cicrcoscritti e limitati. Anche perché la popolazioni, almeno per ora, è relativamente piccola.

A preoccupare di più è forse un piccolo paragrafo nell'introduzione dell'articolo  che rende conto di questa popolazione alloctona di razze d'acqua dolce (come sempre trovate gli estremi alla fine del post).
Sono  60.000 l'anno gli esemplari di Potamotrygon spp. esportati legalmente e illegalmente, dal Brasile e dal Perù  per il mercato dei pesci ornamentali.

Da una parte periscono dall'altra fioriscono.
A guardar bene, è ancora un affare di cunei?


Heok Hee Ng et al. (2009) Stingers in a strange land: South American freshwater stingrays (Potamotrygonidae) in Singapore. Biol Invasions

19 novembre 2009

Si fa presto a dire Carlo

Leggevo su Pikaia che alla Sapienza (mi raccomando, senza più l'articolo determinativo, mica per niente con tutto quello che è costato toglierlo), c'è un interessante convegno su Darwin e l'evoluzione. Qui trovate tuti i riferimenti.

Che bello, mi dico, quasi quasi ci vado. Leggo il programma e decido...non ci vado.
Ma di evoluzione, quella reale, non parla più nessuno. E difficile? Non è popolare? Non gli va? Hanno paura di offendere qualcuno?

Ma un dottorando che sta studiando l'evoluzione sul campo e che parli di quello che fa proprio non si trova?
Davvero se ne sono andati via tutti?


Boh.

09 novembre 2009

Free climbers

...che poi uno si chiede: " ma come diavolo hanno fatto dei goffi pesci polmonati a prendere e a uscire fuori dall'acqua qualche centinaio di milioni di anni fa?"




Non proprio in questo modo eh.
Però a tentare si tenta (anche al giorno d'oggi).

02 novembre 2009

36mesi


Ogni giorno controllo il blog. Ora stavo rispondendo ai commenti di Daniele e Rogolino, ne cancellavo uno che dava informazioni su come acquistare dell'ottimo Viagra senza ricetta e nel mentre continuavo la scrittura di un paio di post in preparazione da tempo: uno sul termine "biotopo", uno sulla piaga dei "wannabe", un paio di tassonomia pura e uno sulla mia ittiologia domestica.
Ogni tanto controllo anche le statistiche. Do un'occhiata alle chiavi di ricerca (a proposito la più cliccata è "Tateurndina ocellicauda", strano perché, a parte una brutta foto, non ho mai scritto nulla su quella specie) e ai siti che linkano qui. Ecco i siti che linkano mi hanno fatto riflettere. La maggior parte degli accessi dai siti proviene da altri blogger, sono pochi i siti commerciali di acquariofilia e i forum acquariofili. Nessuna considerazione trascendentale se non che i blog hanno cambiato il modo di comunicare. C'è più accuratezza, meno confronto inutile, meno fronzoli. La scienza non è democratica e nemmeno un certo tipo di divulgazione dovrebbe esserlo (non quella che semplicemente e con onestà traslitterà informazioni tecniche).
Il confronto di idee, ipotesi e teorie passa attraverso un percorso duro, serio e va contro la filosofia dell'informazione servita veloce di altri apparati di comunicazione dove a farla da padrone sono gli approcci estetici, dove non importa se l'informazione sia più o meno corretta, importa piuttosto che appaia come corretta. Che è ben diverso.

E allora oltra a controllare il mio, vedo cosa ha tirato fuori dal cappello Tupaia; se Livio mi ha risolto per l'ennesima volta qualche dubbio ciclidofilo; se Marco è ancora quel mastino che controlla cose che a noi non va mai di controllare e se Enrico ha messo qualche altra foto, di quelle che sturbano.

E' finito il terzo anno di questo blog e la cosa più bella rimane leggere quelli degli altri.

Grazie.

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